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Il torrente Cormôr

torrente CormorIl torrente Cormôr nasce a quota 250m. s.l.m. dall’unione di tre modesti ruscelli che scorrono lungo il versante nord-est del Monte di Buja in corrispondenza della frazione di Madonna; è un corso d’acqua che si snoda lungo un percorso di 63 km., che attraversando le colline moreniche e la pianura friulana sfocia nella laguna di Marano e Grado (Mare Adriatico).

Le sorgenti, nel XX secolo, sono state canalizzate e racchiuse in due manufatti di pietra che si possono osservare lungo i prati costeggianti il tracciato del nostro percorso In@Natura, nella frazione Madonna di Buja. L’origine del toponimo è oscura, ci sono diverse ipotesi: derivazione preromana da Kar= pietra e mar= palude o romana da curm(inia) che significa impaludamento; derivazione popolare dalla sua caratteristica citata a memoria d’uomo di fiume torrentizio impetuoso nella sua corsa (Cor) per poi tracimare e invadere ampiamente le campagne circostanti il paese di Mortegliano (Mor).

Il Cormôr ha un andamento torrentizio avendo una continuità idrografica solo fino a nord di Fontanabona (Pagnacco) per poi avere l’alveo generalmente asciutto. Nel tratto tra i comuni di Buja e Pagnacco gli affluenti di destra orografica sono: Rio Tinozzola, Malfossal, Colloredo, Bevorchiana, Coronaria, Doidis e Riolo; in sinistra orografica: Rio Treppo e Torrente Urana-Soima principale affluente.

L’origine del toponimo è  da ricondurre alla radice prelatina (forse celtica) “kurm-”, con significato di “prato umido”, che produce il friulano “cormanìe”, ossia “impaludamento, terreno paludoso”, per le ripetute tracimazioni del torrente nella compagna circostante.

Lungo il torrente Cormôr sono presenti formazioni vegetazionali di elevato valore naturalistico e di particolare interesse storico-paesaggistico, in quanto lembi residuali di ben più vaste superfici forestali ridotte, specialmente nell’ultimo secolo, dall’espansione delle colture agrarie intensive. Si tratta di fasce boschive di varia ampiezza che talora sono interessate dall’esondazione del torrente, e che variano in composizione e struttura anche in relazione al grado di idrofilia oltre, come già accennato all’altitudine e al tipo di suolo. L’attività umana ha fatto sì che tutte le formazioni siano state assoggettate alle cure dell’uomo, e tale azione sul paesaggio si manifesta con diversa intensità dalla costituzione di colture intensive agrarie, con l’impianto di specie forestali autoctone e esotiche, alla diffusione e naturalizzazione di specie ornamentali provenienti da tutto il mondo.



IL PARCO DEL CORMÔR. UDINE

parco CormorHa un’estensione di 30 ettari ed è di proprietà del Comune di Udine, realizzato negli anni ‘90 su progetto dell’architetto Roberto Pirzio Biroli. Il parco è affiancato per tutta la sua lunghezza dal torrente Cormôr da un lato, e dall’autostrada Alpe Adria dall’altro, mentre a Sud si collega con le strutture del Circolo Ippico Friulano. L’ambiente naturale è caratterizzato da un ampio spazio golenale, simile ai magredi e ai terrazzi di erosione tipici delle valli fluviali in terreni ghiaiosi. Le opere di realizzazione del parco, sulla base di un progetto degli anni novanta, ha comportato un insieme di importanti opere di risistemazione e di riqualificazione ambientale,  in considerazione del grave stato di degrado e di abbandono del sito. Questi interventi hanno consentito di valorizzare e tutelare la vegetazione tipica del torrente Cormôr, assieme ai prati stabili presenti su una serie di terrazze che degradano verso il letto del torrente. Sono stati realizzati alcuni boschi densi e altre formazioni rade, viali, una rete di percorsi pedonali, una fontana di belvedere, un parco giochi. Il parco presenta anche un percorso specifico interno per far conoscere gli aspetti geografici, ambientali e naturalistici.