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TRICESIMO



TRICESIMO

Il nome testimonia la sua origine romana: “ad tricesimum lapidem” significa alla trentesima pietra miliare da Aquileia; infatti il paese si trova sulla via che da Aquileia portava a “Julium Carnicum”, oggi Zuglio, via consolare chiamata “Julia Augusta” sulla quale le antiche stazioni (“mansiones”), venivano segnate dai miliari: a trenta miglia romane c’è Tricesimo. Il medioevo fu un periodo tormentato dal passaggio di orde barbariche attraverso il valico di Tarvisio, che non presenta difficoltà di superamento. Certamente passò anche per di qui l’invasione degli Unni e poi dei Longobardi. A partire dal XIII sec. Tricesimo è sotto il Patriarcato di Aquileia, che l’amministra attraverso un Capitano (o Gastaldo) che presiede alla giustizia civile e penale. Ma è anche temporaneamente contesa tra Udine, i Conti di Gorizia, i di Prampero e i di Martignacco. I feudi locali furono mantenuti dalla Repubblica di Venezia, che occupò il Friuli nel 1420, e in questo periodo si verificarono le due grosse invasioni turche del 1477 (ricordata da una lapide conservata nella sagrestia della Parrocchiale) e del 1499. Nel 1627 il paese fu infeudato ai Conti Valentinis, che lo tennero fino alla conquista napoleonica. Da allora Tricesimo seguì le vicende del resto del Friuli.

Tricesimo conserva nel nome l’origine romana con “Ad Tricensimum”: il primo posto di sosta situato al trentesimo miglio lungo la via Aquileia-Norico, e così denominato negli itinerari tardo antichi e alto medioevali. La particolare posizione, lungo l’importante percorso, incrementò l’insediamento che venne fortificato, come ricorda l’epigrafe romana rinvenuta in loco. L’Itinerarium Antonini, attorno al III secolo d.C., riporta anche il nome Belloio, individuato da alcuni studiosi nella località di Borgobello, sulla sommità del colle dell’abitato di Tricesimo, dove si ipotizza esistesse un insediamento romano fortificato. Il borgo alto medioevale era forse disposto più a nord, non lontano dalla strada di origine romana, in base al ritrovamento di sepolture di età longobarda pertinenti a quattro guerrieri. Le tombe furono scoperte alla fine dell’Ottocento nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Gli oggetti di corredo, conservati ai Civici Musei di Udine, consistono in tre scudi, un’imbracciatura, sorta di maniglia situata all’interno dello scudo, due grandi punte di lancia di produzione germanica, un frammento di spada e una punta di freccia, tutti databili dalla metà del VI secolo alla metà del VII.