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TAVAGNACCO



TAVAGNACCO

Il toponimo deriva dal gentilizio latino “Octavianus” o “Octavenius”, con suffisso “-acum”. Le origini del paese sono molto lontane, anche se le prime notizie scritte su Tavagnacco sono riportate in un atto d’investitura concesso nel 1258 dal patriarca di Aquileia Gregorio di Montelongo a Pietro d’Attimis (“in villa Tavanaci”). Nel 1647 il conte Giovanni Stefano Tartagna acquista dalla repubblica di Venezia, per tremila ducati, la località di Tavagnacco che, fino ad allora, era stata di proprietà dei conti d’Attimis. Nel 1836, pagando ventiquattromila lire, la contessa Vittoria Tartagna rilevò il palazzo e il parco di Tavagnacco. “Villa dominicale” durante la Serenissima, divenne comune autonomo con Adegliacco e Cavalicco nel 1822, per poi fondersi nel 1928 con quello di Feletto Umberto (con Branco e Colugna).

L’abitato di Tavagnacco è posto a 155 metri s.l.m. a margine del crinale sinistro della valle scavata dal torrente Cormôr lungo il suo corso. Il paese si è sviluppato attorno all’asse storico di via Matteotti (già Via A. di Prampero o Via Maggiore), che rappresenta la parte vecchia del paese. Questa via, ricca di borghi e vicoli, è molto interessante dal punto di vista storico-edilizio in quanto conserva ancora intatta la struttura urbanistico-architettonica del borgo rurale friulano: non a caso le facciate delle costruzioni poste lungo via Matteotti alcuni anni fa sono state vincolate dalla Soprintendenza. Lungo la via Matteotti, sulle facciate delle case appartenenti alle famiglie un tempo più facoltose, sono raffigurate diverse immagini sacre, quasi tutte del pittore L. Bianchini. Sempre in via Matteotti, sulla facciata della casa Vaccaro, è raffigurato un piccolo leone alato con la data del 1556; al suo fianco era raffigurata l’aquila bicipite asburgica, simboli del dominio della Serenissima Repubblica di Venezia e di quello a lei succeduto dell’Austria. In questa casa secondo alcuni poteva essere la sede della Vicinia, cioè dove si riunivano a discutere i capifamiglia nei secoli passati. Di fronte, nei pressi dell’albergo Al Parco, sorge un interessante edificio, forse di inizio secolo,  interamente affrescato sulle facciate della corte interna,  con motivi geometrico-floreali.

 

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